mercoledì 14 marzo 2012

Sopravvivere a Guča

Se volete testare quanto il vostro fisico può sopportare condizioni estreme, ebbene dovete andare a Guča. Guča è un piccolossimo villaggio della Serbia centrale, non troppo distante dal confine bosniaco.

Qui, da oltre 50 anni, si svolge quello che è probabilmente il più importante festival di ottoni, attraverso il quale Boban Markovič ha conquistato la scena mondiale.
Si tratta di un vero è proprio concorso per bande di trombe e affini: ma attorno alla kermesse officiale è cresciuto, col passare degli anni, un vero e proprio raduno che vede appassionati raggiungere la Serbia da tutta Europa.

Chiariamo sin da subito: Guča non è un posto per palati raffinati. Si è praticamente costretti a dormire in tenda con decibel che raggiungono livelli sconosciuti, il miglior bagno a cui si può accedere è una latrina zeppa di mosche, le dosi di carne e šlivovica creano shock anche alle bocche meno delicate.
Ma se ci si ferma una, massimo due notti, ci si diverte davvero. Le bande di zingari che provengono da tutta Europa riempiono le strade del paese con le vibrazioni delle loro trombe: migliaia di persone le assecondano ballando per tutta la notte.





















A Guča però vi capiterà di vedere un sacco di persone con un cappello verde militare: il cappello dei cetnici, i nazionalisti serbi. È il prezzo che ha pagato il festival dopo le guerre balcaniche: ora qui il nazionalismo, a differenza dell'Exit Festival di Novi Sad, la fa da padrone. Per carità, i turisti son ben visti (anche se può capitare che qualcuno vi rimproveri perchè state bevendo birra montenegrina in Serbia), e la maggior parte della gente è accogliente (sono molte le persone, soprattutto straniere che indossano il cappello senza sapere di cosa si tratti, indossandolo come un semplice indumento folkloristico).

Certo però che se le bancarelle evitassero di vendere le magliette recanti la scritta "Mladić eroe" ci si potrebbe godere la musica più a cuor leggero.


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